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Commenti al testo di Lorenzo Roberto Quaglia
Perch votare? Per chi votare?

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 Arcangelo Galante - 04/02/2018 18:00:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Credo che la politica vera sia costituita dall’amore per il bene sociale e non basata dall’interesse, esclusivamente individuale.
Molti sarebbero gli aspetti da sviluppare sul testo pubblicato che, senza dubbio, è una sintesi di riflessioni veritiere, quindi, per nulla fasulle.
L’autore esprime le proprie considerazioni, in merito a “chi votare, e, specialmente, sul perché assegnare il voto”.
Ogni titubanza deriva, ancora oggi, da un conflitto interiore, scaturito dalla delusione di apparenti promesse, da parte di taluni “personaggi”, i quali, tentano, con la loro candidatura, di condizionarle.
È sempre difficile decidere in maniera obiettiva, quando una situazione si presenta poco chiara, dinanzi agli occhi di chi deve prendere una posizione netta.
Le perplessità, ma anche le speranze di scegliere correttamente, restano sempre ardue, da attuarsi.
Molto condiviso, pure, il commento lasciato da Angelo Ricotta.
Un cordiale saluto!

 Angelo Ricotta - 04/02/2018 17:21:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

"Ormai da decenni sembra che alla politica si dedichino soltanto persone che non riescono a realizzarsi in un campo professionale e che quindi scelgono la politica come professione, senza essere mossi da particolari ideali."

Ho sempre saputo che da sempre la politica è questa. Chi può essere così ingenuo da credere il contrario? Solo una lotta tra potenti per la difesa dei propri interessi. Invitare i giovani a far politica questa sì che è un’ingenuità. In politica si entra solo se invitati e per essere invitato devi stare dentro certi giri. Corruzione e politica, anche in senso lato, sono un binomio inscindibile. Certuni se la cavano solo perché sono più furbi di altri. La partecipazione del popolo è sempre pilotata. Le democrazie in senso proprio sono solo delle utopie irrealizzate e irrealizzabili. Le oligarchie dominano la scena. O vi stai dentro, o ne vieni cooptato o sei fuori. In ogni caso subisci le gerarchie. Quando poi le cose degenerano troppo scoppiano le rivoluzioni e le guerre che tagliano un po’ di teste per poi ricominciare il ciclo con gli attori vincenti. Non c’è scampo.